mercoledì 13 febbraio 2008

UN "DRAMMA"...BAROCCO!


è dalla tenera età di 3 anni che mia madre mi prende in giro chiamandomi Eleonora Duse per la mia inclinazione al "dramma".
Forse non tutti sanno che l'aggettivo "drammatico" deriva dal verbo greco "drao" che significa, fare, agire, muoversi, nell'accezione di vivere l'azione empaticamente e con energia.
Nessuna meraviglia dunque se, tutto sommato, sono abbastanza fiera di avere una personalità reattiva ed emotiva e di non essere una di quelle persone votate all'atarassia epicurea che si lasciano scivolare la vita addosso senza manifestare nulla di quello che hanno dentro.
Anzi, nel corso del tempo ho anche imparato a farmi 2 risate su questa peculiarità del mio carattere; quando qualcuno ora mi apostrofa" giulia, quanto sei tragica.." io gli rispondo" perchè non mi conoscevi quando avevo 15 anni..."

Questi frammenti di inchiostro che ho rinvenuto nel cantuccio di un cassetto della mia scrivania lo testimoniano pienamente!

" Roma, 21 - 10- 2000 h 00,00

L'uomo è un animale presuntuoso.
Crede di valere più di ogni altra creatura su questo pianeta ma la sua vita è uno "0" assoluto rispetto all'immensità dell 'universo.
Lo spazio senza l'uomo rimarrebbe comunque SPAZIO ma l'uomo ,senza il suo pianeta, che significato avrebbe? Nessuno, semplicemente non esisterebbe.
Non proverebbe nè dolore nè sofferenze, navigherebbe in quell'assoluta dolcezza del non essere in cui non esistono confini, limiti e confronti ed ognuno (uso il termine "ognuno" impropriamente) sarebbe uguale all'altro poichè non scisso come individuo, a sè stante, con proprie qualità e difetti.
Navigheremmo nell'immensità dell'infinito leopardiano e saremmo eterni. La pace e la quiete ci avvolgerebbero e soavi e attese bende fascerebbero gli occhi della memoria per non permetterci di ricordare quegli strazi a cui eravamo avvezzi quando eravamo in vita. La luce amalgamerebbe le immagini per offrirci una parità di visuale e non avverrebbero più discriminazioni di persona perchè il concetto di IO , in quel mare lassù, sarebbe annullato. "


Quello di cui mi rammarico è l'aver rimosso completamente le circostanze che mi hanno spinto a scrivere una cosa del genere.
Queste che seguono invece sono delle piccole poesie scritte per un esercizio svolto al ginnasio.
Ci veniva data una parola astratta e dovevamo scrivere quel che ci passava per la mente pensando a quel concetto.

FRAGILITà:

Ala di un uccellino appena consapevole del volo;
cristallo di neve che fatica tempo per donare un effimero riflesso argenteo alla bruna cupa terra che con il suo reale calore scioglie in un abbraccio eterno quella piccola intrepida perla di bontà.

INCOMUNICABILITà
Disperato tentativo di ricondurre all'antico splendore un tacito accordo segreto che mai più esisterà.

AMICIZIA

Eterna sorgente sincera che disseta il cuore della sua perpetua brama d'amore.
Chiave che schiude tutte le porte, anche quelle più accorte, che non ammettono che un sorriso può rischiarare come un aureo raggio ogni viso.
Scontroso, imbrunito, irritato, contrito, che importanza ha?
L'amicizia è amare quel che si è non quel che si ha.

Già alle elementari la mia maestra di italiano affermava convinta che avessi non soltanto del talento nella scrittura ma anche uno stile barocco...e su quest'ultima parte col senno di poi non posso certo darle torto!!!







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