mercoledì 30 gennaio 2008

A PROPOSITO DI PREDIZIONI...


"Nel cuore umano nascono sempre nuove passioni", diceva lo scrittore francese François de la Rochefoucauld. "Quando una finisce, quasi sempre significa che ne sta nascendo un’altra". Suppongo che sia vero: tutti abbiamo desideri che vanno e vengono con il passare del tempo.
Ma vorrei metterti di fronte a una verità altrettanto valida, anche se contraddittoria: nel cuore umano ci sono passioni che durano una vita. Sono con noi dal momento in cui nasciamo e niente può attenuare la loro intensità. Il nostro destino ruota intorno a queste passioni. Spero che nelle prossime otto settimane le individuerai con precisione e sarai pronto a prendertene cura."


No, non si tratta della mia sfera di cristallo privata, ma della predizione di "Internazionale" del mio segno astrale per questa settimana... personalmente mi fido abbastanza dell' astrologia come quadro generale in cui ritrovare più o meno caratteristiche comuni ai segni nato sotto la stessa stella, ma ho sempre deriso gli ammonimenti del tipo "meglio rimanere chiuso in casa, Pesci, la giornata non è delle migliori", oppure"Caro gemelli, domani Venere sarà all'apice della sua intensità: approfittane per organizzare una cenetta romantica".

Però l'oroscopo di questa rivista CI PRENDE SEMPRE, incondizionatamente, in ogni periodo, e soprattutto non parla di cazzate ma di argomenti sempre più o meno importanti.

Ricollegandolo al post precedente, dopo che il mio pulcino ha decretato nel commento" ma chi è quest'uomo un veggente?", mi sono messa a riflettere...

No, "leoncino" non era un veggente, semplicemente una persona talmente importante che per quanto mi ricordi nella mia vita c'è sempre stata: c' era quando ho fatto gli esami delle elementari, delle medie e di maturità, c' era quando mi sono presa la prima sbronza, quando mi sono rotta un dente, quando sono svenuta per la prima volta, quando ho dato il mio primo bacio, c' era al compleanno dei miei 18 anni, c'era quando mi sono innamorata.

Lui c'era sempre, senza che glielo chiedessi, perchè così doveva essere, perchè era una necessità che avvertivamo entrambi, un imperativo categorico che negli anni si è trasformato con lucida consapevolezza in un modo condizionale e completamente volontario.

E anche ora che invece non c'è più, per me è come se ci fosse ancora, e quelle parole che mi ha scritto ormai 7 anni fa lo testimoniano. Continua a vivere dentro di me, dentro a quel pezzetto di anima che ha lasciato cadere nel mio cuore.

Credo che sia questo che fanno le persone che ti stanno accanto. Ti sono vicine per quanto possono, e ce ne sono alcune che ci riescono più di altre e ti lasciano qualcosa di indelebile , un seme che germoglia , cresce e matura autonomamente, anche quando per cause di forza maggiori le strade sono costrette a dividersi.

Proprio come quelle amicizie, ci sono passioni che non muoiono mai, e spesso sono gli amici stessi che ti circondano a sottolinearle con un evidenziatore speciale, a dargli forza, a metterle in rilievo. Mi ricorda l'arte della maieutica di Socrate, una levatrice che tira fuori quello che già hai dentro. Possono farlo con dolcezza, o con modi bruschi, facendoti sorridere o versare lacrime, ma è nel momento in cui una persona si mette a farlo che per me è degna di essere ricordata.

Ci sono passioni più forti di te, con cui spesso entri in contrasto, non sai bene perchè o se lo sai non sempre è facile ammetterlo. Ma quello che tutta l'esperienza dei miei 22 anni mi ha insegnato è che soltanto provarle è un grande privilegio, che per decodificarle, afferrarle e gustarle goccia a goccia come un grande cono gelato che non si scioglie mai c' è tutta una vita davanti, una vita in cui non bisogna perderle di vista, nonostante le delusioni e le gioie che le ruotano intorno.

Ci sono passioni più forti di me, di cui spesso ho paura, da cui mi sento sopraffatta , che temo di non poter realizzare pienamente come vorrei, ma sono quei timori che mi spingono ad andare avanti, a confrontarmi con il mondo, a cercare di capire qual'è davvero il cammino da percorrere.

Questo è quello che scriveva il mio "leoncino", di tirar dritto per la mia strada, che in fondo al cuore soltanto io posso sapere quale sia in realtà. Ero convinta che non avrei potuto fare a meno di lui, di quello che rappresentavamo l'uno per l'altro, e invece a distanza di tempo è stato proprio per quella rinuncia che ho scoperto quant' è infinitamente prezioso ciò che ci ha unito .

Ora non mi spaventa più perdere qualcuno di importante perchè so che può succedere, che sia un periodo oppure una vita intera. Ma se qualcuno ha impresso in me una traccia indelebile , quella scia evidenziata non smetterà mai di brillare e farà parte di me indipendentemente dalle circostanze.

Come diceva lo scrittore francese François de la Rochefoucauld "nel cuore umano nascono sempre nuove passioni", ma ci sono passioni che durano una vita e il nostro destino ruota intorno a queste.
La previsione di Internazionale ha dato al Toro 8 settimane per metterle a fuoco.

Che ci impiegherò più o meno tempo, non ha molta importanza.
Quel che conta è che lo farò.







martedì 29 gennaio 2008

UNA SU UN MILIONE

Ieri su Mtv appena tornata da coro ho visto una performance live di Alex Britti che mi ha fatto sorridere e anche venire un po' di nostalgia... Allora sono andata a sbirciare tra le mie vecchie lettere degli amici del mare tutte meticolosamente conservate, e ho trovato questo biglietto che proprio non ricordavo di aver ricevuto...


"Cara Giuggi,
lo sai che non sono bravo come te con le parole, quindi non mi sgridare se questa lettera sarà breve e anche un po' sgrammaticata.
Ti scrivo perchè stasera al telefono ti ho sentito un po' triste e sono sicuro di non essere riuscito a tirarti su di morale. Il problema, lo so, è sempre lo stesso: non hai fiducia in te stessa, e questo mi dispiace da morire.
Non so da dove li possa tirar fuori i tuoi complessi di inferiorità, perchè sei la persona più in gamba che conosco, e io posso dirlo, dato che ti conosco da tempi lontanissimi.
Da piccola eri diversa, eri cosi determinata, così sicura di te e del fatto tuo, avevi un fascino tale che in pochi riuscivano a resisterti, io ci ho provato per un po' e poi mi sono dovuto arrendere, e sono felice di averlo fatto.
Ora hai 15 anni e a giorni ricomincerai il liceo classico: studierai il greco e il latino che ami tanto, avrai tutti 9 in pagella(secchiona!) e sarò superfiero di te... posso solo immaginarti quando andrai all' università.
Ti iscriverai sicuramente alla facoltà di lettere e fonderai un circolo di soli artisti, entrerai nelle grazie di qualche professore che prima ti chiederà di diventare la sua assistente, e poi di aiutarlo a pubblicare un libro... finchè non ne pubblicherai uno tutto tuo!(Ah dimenticavo, inutile dirlo che incontrerai un ragazzo che come te avrà il pallino della scrittura, di cui sarò terribilmente geloso e che prenderò a pugni in caso non ti capisse o ti facesse soffrire)
Vuoi sapere come le so queste cose?
Perchè le sogni da sempre ( tranne la parte del ragazzo, quella è una mia ipotesi del tutto verosimile, tu aspetti ancora il "principe azzurro" e non so se smetterai mai di farlo...!) , perchè fin da quando eri bambina ci riunivi tutti insieme a casa tua e inventavi per noi storie di fantasmi, ci leggevi le tue storie e noi rimanevamo tutti rapiti a bocca aperta... lo so perchè ogni volta che ti vedo scrivere nel tuo diario il resoconto della giornata i tuoi occhi sono cosi luminosi da trasmettere un senso di felicità anche a me che ti osservo zitto zitto, mentre me ne sto sulla spiaggia tutto bagnato e riprendo fiato dopo aver tentato più volte di affogarci in acqua a vicenda.
Sai, un po' ti invidio perchè quella luminosità non la sento mai dentro di me, ma ci pensi tu per tutti e 2, non è vero? Starti vicino è un toccasana e non riesco proprio ad immaginare quanto mi sentirei perso senza di te. Trasmetti un senso di protezione a tutti quelli che ti circondano, ed è impossibile non volerti bene, dopo essere andati oltre l'apparenza di quella bimba un po' viziata e un po' capricciosa che a volte sembri.
Oh mi raccomando, il tuo primo racconto pubblicato deve essere dedicato al sottoscritto, sennò mi offendo e non ti parlo mai più!
Scherzi a parte, voglio minimo un autografo speciale in prima pagina per il tuo "leoncino".
Ricorda che l'amicizia, come mi hai insegnato, è la cosa più importante del mondo, non scordartelo mai, neanche nei momenti che ti sembrano più bui.
Non dimenticare che nessuno può conoscerti meglio di te stessa, e non permettere ad anima viva di dirti quello che devi fare.
Ammazza mi sono superato, sono arrivato praticamente a quota 2 pagine, certo in confronto ai papiri che mi scrivi tu non è che un minimo risultato, ma fossi in te apprezzerei lo sforzo.
Ti dedico le parole della canzone di Alex che ci piace tanto, sperando che possano servire a farti tornare il sorriso che porti sempre nascosto dentro di te.


Accettami così, ti prego non guardare,
nella mia testa c'è un mondo da ignorare
voglio che tu sia mia complice discreta,
accettami e sarai la mia bambola di seta
accettami e vedrai, andremo fino in fondo,
non pensare a cosa è giusto e cosa sta cambiando,
andiamo al polo nord o al sud se preferisci,
accettami ti prego dimmi che ci riesci
non ho detto mai di essere perfetto,
se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto,
se ne trovi di più, ancora mi sta bene,
basta che restiamo ancora così insieme.
amo amo è qualcosa che si muove
su e giù per lo stomaco più freddo della neve
amo amo è un buco alla ciambella,
la sua dolcezza effimera la rende così bella.
accettami e vedrai, insieme cresceremo,
qualche metro in più e il cielo toccheremo,
più alti dei giganti più forti di Godzilla,
faremo una crocera su una nave tutta gialla,
andremo su un'isola che sembra disegnata,
con colori enormi e un mare da sfilata
per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto,
ti prego non lasciarlo accanto a un sogno in un cassetto.
amo amo è qualcosa di speciale,
su e giù per lo stomaco è come un temporale
amo amo è il sugo sulla pasta
finché non è finito non saprò mai dire basta
amo amo è un dono di natura
perché la nostra storia non è solo un'avventura
amo amo è una semplice canzone
che serve a me per dirti che sei una su un milione.


ps= hai visto che bello il video? ti ricorda qualcosa?...

sabato 26 gennaio 2008

IT'S NO GOOD


In onore del Depeche mode party di stasera al Linux club a via Libetta, eccovi uno dei brani più intensi della band.
La traduzione del testo è abbastanza semplice quindi metto soltanto l'originale in inglese




I'm going to take my time
I have all the time in the world
To make you mine
It is written in the stars above
The gods decree
You'll be right here by my side
Right next to me
You can run, but you cannot hide

Don't say you want me
Don't say you need me
Don't say you love me
It's understood
Don't say you're happy
Out there without me
I know you can't be
'cause it's no good

I'll be fine
I'll be waiting patiently
Till you see the signs
And come running to my open arms
When will you realise
Do we have to wait till our worlds collide
Open up your eyes
You can't turn back the tide

Don't say you want me
Don't say you need me
Don't say you love me
It's understood
Don't say you're happy
Out there without me
I know you can't be
'cause it's no good

I'm going to take my time
I have all the time in the world
To make you mine
It is written in the stars above

venerdì 25 gennaio 2008

TAGLIO DI CAPELLI

Soltanto mezz'ora per scrivere un post, in attesa del parrucchiere.
Si dice che quando una donna cambia taglio di capelli significa che avverte l' impellenza di modificare qualcosa nella sua vita o di chiudere con certe situazioni:esattamente quello che voglio in questo momento.


E ad un cambiamento pare destinata anche l'Italia, un po 'donna e un po' bambina, provvisoriamente orfana di un governo che è caduto ieri dopo la fiducia mancata da parte del Senato.
Che sia un taglio di capelli "tecnico", opera del Presidente della Repubblica, o "elettorale", forbici in mano ai cittadini ad Aprile, è ancora tutto da vedere.
Di sicuro lo spettacolo ripreso ieri a Palazzo Madama e trasmesso in diretta su Sky tutto lascia prevedere fuorchè un futuro roseo : il presidente con la campanella in mano quasi fosse il maestro del libro Cuore che cercava senza risultati di contenere un ' innaturale euforia che sprizzava dai banchi del centrodestra ancor prima di sapere i risultati delle votazioni,156 si , 161 no, 1 astenuto. Simbolo dell'espressione di una felicità incontenibile è stata una bottiglia di spumante che si è materializzata in aula all'improvviso, sotto gli occhi sgomenti di Marini.
Noi, che prima della lezione di teatro abbiamo seguito con disgusto quelle immagini, non sappiamo cosa sperare. L'indifferenza sembra la migliore tra le soluzioni.
Ieri sera siamo rimasti a chiacchierare fino a tardi davanti al televisore mentre venivano trasmessi telegiornali e i programmi immancabili come "Porta a Porta" e "Anno Zero" e tutto ci spingeva ad essere menefreghisti nei confronti di quello che era successo: c'era chi si rilassava con un massaggio (della sottoscritta) spaparanzato su una poltrona, chi non vedeva l'ora di correre dal fidanzato, chi fumava silenzioso sul balcone e chi stava abrasato sul divano, rimurginando imbronciato su mille pensieri.
E anche per strada oggi regna la stessa calma apparente che c'era ieri nel mio scalcinato salotto.
Il sole splende , il cielo è terso, c'è traffico ma neanche troppo, i soliti tamponamenti, il muro torto intasato,qualcuno mangia un trancio di pizza mentre corre al lavoro, qualcuno prende la metropolitana e qualcuno...va a tagliarsi i capelli.




martedì 22 gennaio 2008

PER UN GOVERNO CHE CADE A PEZZI C'è UNA VITA CHE NASCE


22 gennaio 2008

BENVENUTO TOMMASO!

Tanti tanti auguri a mamma Netta e papà Cocco nonchè alla nonna Carla e alle 2 zie streghette Francesca e Margherita!
Con affetto , la cuginetta acquisita!

lunedì 21 gennaio 2008

APPUNTAMENTI "INTERNAZIONALI"

Dato che nel precedente post ho parlato di "giornalismo" eccovi la lista completa delle lezioni organizzate dal settimanale di informazione "Internazionale" in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma.

Sono stati invitati a salire sul palco dell' auditorium dal 2 dicembre scorso fino al 21 giugno alcune tra le personalità più brillanti del mondo dell'informazione di tutto il pianeta...



- 2/12/2007 Amira Hass - "Cronache dall'occupazione"
crrispondente da Ramallah del quotidiano israeliano "Ha' aretz"



- 19/01/2008 David Remnick - "La stampa americana nell'era di internet"
direttore del " New Yorker " e vincitore del premio Pulitzer nel 1994

-15/02/2008 Alewandre Stille - "L'Italia vista dagli altri"
professore di giornalismo alla Columbia University

-25/03/2008 Marjane Satrapi - "La storia a fumetti"
autrice di fumetti di origine iraniana, anche regista

-16/04/2008 James Nachtwey - "Il mondo attraverso un obiettivo"
fotoreporter, fotografo di guerra e fondatore dell' agenzia fotografica VII

-14/05/2008 Fred Pearce - "Raccontare la scienza"
consulente ambientale della rivista britannica "New Scientist"

-21/06/2008 Robert Fisk - "Il nostro inviato al fronte"
corrispondente del Medio Oriente per il quotidiano britannico "The Independent"


Per chiunque fosse interessato, aspirante giornalista, appassionato di sapere o semplicemente incuriosito da questo elenco di lezioni vi consiglio di procurarvi i biglietti con il dovuto anticipo poichè vanno a ruba e finiscono rapidamente.

venerdì 18 gennaio 2008

HAPPY BIRTHDAY


...Ebbene si...Domani, 19 gennaio, il mio racconto non-finito compirà un anno..

Infatti esattamente 364 sere fa ero accoccolata davanti al caminetto nella sala da pranzo a casa di una mia amica, fuori Roma, a Sutri, a scrivere il primo abbozzo della "Stanza Rossa", costituito inzialmente soltanto dalle 4 facciate di un foglio protocollo a righe.

Prendeva vita il "Racconto", ( mi permetto la maiuscola a causa della sua "gestazione" molto più complicata del previsto) che dopo un anno non ha ancora trovato una conclusione, e non perchè io non l'abbia scritta..
Il finale c'è, esiste, sulla carta e nella mia mente, ma è come se avessi sviluppato una sorta di blocco psico-fisico ... Approfitterò di questo post per mettere un po' di ordine in questo marasma spazio-temporale, quasi surreale..


Inizialmente esisteva soltanto la storia di 2 personaggi, un uomo e una donna, che come sapete se avete letto qualche post indietro, si chiudono in una stanza la notte di capodanno.

Lui è incerto, lei determinata, l'attrazione magnetica tra loro confinata tra quelle 4 mura li divora. E fin qui tutto a posto.
Quel 19 gennaio di un anno fa lo spunto per l'intera vicenda era già delineato.
Ma mancava qualcosa, o meglio qualcuno.

Tracciando il finale, proprio lì, tra una riga e l'altra, è spuntato un terzo personaggio, una bambina.

Viva, morta, sognata o immaginata dai 2 protagonisti, questo ancora non lo sapevo.

Si è trattato di un'apparizione dal nulla, completamente inaspettata anche per me, quasi la mia penna si fosse mossa automaticamente nel disegnare un fantasma evocato chissà da dove.

Ero soddisfatta di questo terzo elemento che in qualche modo creava scompiglio, ed era destinato a distogliere l'attenzione dal binomio lui-lei "inside the room", avvolgendo un ambiente molto fisico e concreto con un velo onirico impalpabile, eppure sentivo che non avrei potuto accontentarmi di un semplice ruolo marginale per questa bambina.

Una volta nata, avrebbe dovuto avere la possibilità di raccontare anche lei la sua storia, al pari degli altri 2.

Per la descrizione fisica mi sono completamente ispirata a mia sorella, che ha 7 anni, e dunque era perfetta: è ancora in quell'età in cui la speranza di unire fantasia e realtà non è andata perduta.
Per quanto riguarda invece quel che celava questa "creatura" dall'aria trasecolata ho dovuto sforzarmi di viaggiare dentro me stessa e ricordarmi com'ero da piccola, cosa pensavo e come mi comportavo, quello che avevo paura di dire e quali erano i miei sogni.

In questo sono stata aiutata dalla fotografia qui in alto, in cui sembra che io abbia non più di 10 anni.In realtà è stata scattata l'anno scorso, quando di anni ne avevo 21, incredibile vero? Quando l'ho vista mi sono spaventata: non tanto per l'età che dimostro quanto per lo sguardo che è uscito fuori. Ecco, appena l'ho vista ho pensato: quello sguardo racchiude tutto quello che vuole comunicare la bambina del racconto.
E la cosa più incredibile è che la foto risale al natale del 2006, quindi circa un mesetto prima che io iniziassi a scrivere "la Stanza Rossa"... pazzesco, no?

Sono trascorsi mesi, e la bimba pretendeva sempre più spazio.

Da semplice apparizione, è diventata lei il vero asse tematico , lo specchio fedele delle aspirazioni e dei timori del personaggio maschile, che è anche la voce narrante.

è stato divertente scrivere una storia da un punto di vista maschile, ma per niente facile, tanto che a volte temo di avergli conferito una complessità e un'introspezione un po' troppo femminili.

Alla fine la situazione si è capovolta, protagonisti sono diventati lui e la bimba, e il ruolo di contorno è toccato alla donna, figura talmente solida e marcata che non ha assolutamente risentito dello spazio sottrattole, come se si fosse naturalmente messa da parte per lasciar brillare qualcos'altro. Anche questo è un processo che mi ha colto parecchio di sorpresa;

ero partita volendo spiegare in tono scherzoso il motivo per cui tra certe persone nasce un'attrazione e tra certe altre invece no.

Ero partita raccontando un'attrazione fisica, e mi sono ritrovata tra le mani un'attrazione spirituale e mentale.

Altro fatto curioso.
Il semestre scorso ho studiato per un corso di francese un romanzo di Balzac intitolato "il giglio nella valle"(a cui vorrei dedicare un post autonomo).
E non scopro che è la storia di un uomo diviso tra 2 donne, che rappresentano l'una un amore carnale,tutto fisico, l'altra un amore divino,tutto platonico?
Di primo impatto mi sono sentita molto poco originale, tanto più che il mio professore ci ha spiegato che esiste un'intera tradizione letteraria dell' "homme a deux femmes", cioè dell'uomo tra 2 donne, dettaglio che ignoravo completamente.
In seguito poi l'ho preso come un segno del destino, un ulteriore tassello del mosaico che si metteva a posto, soprattutto perchè come avevo già pensato di fare anch'io Balzac uccide la sua Henriette, protagonista indiscussa a tutti gli effetti.

Si anche la mia bimba doveva morire, così come era nata e vissuta facendosi spazio tra le pagine.

E perchè lei, e non la donnna o magari proprio il personaggio maschile?

Credo sia questo che mi abbia tenuta bloccata per molto tempo: sotto sotto mi ero affezionata molto , sbagliando certo, ma non ce la facevo a lasciarla morire.
Alcuni crederanno che sia una cosa stupida, perchè alla fine è lo scrittore che decide il destino dei personaggi che crea e potevo benissimo non ucciderla..

è strano perchè dentro di me sapevo in che direzione dovesse andare il finale ,ma non riuscivo a concretizzarlo..

Ma Balzac mi è venuto in aiuto: era convinto che nonostante la morte la virtù non sparisse mai, e che la sua protagonista avrebbe continuato a vivere nei ricordi e nell'anima di Felix, il giovane legato ad Henriette.

Beh, vale lo stesso per me.

Dopo la morte la bambina paradossalmente sarà ancora più reale, tanto da cambiare la vita del nostro protagonista..!
E PER CHI è ARRIVATO FIN QUI, COME PREMIO, (O PUNIZIONE) UN PICCOLO INEDITO...
"Ci stavamo guardando per la prima volta,ma era come se avessimo camminato su 2 rette parallele fino ad allora.
Vicini,senza mai sfiorarci,inconsciamente consapevoli l’uno dell’altro.
Mi stava guardando per la prima volta,ma come se sapesse in anticipo della mia presenza.
Come se mi stesse aspettando.
Il suo sguardo era teso,teso verso di me,teso verso quello sconosciuto che la stava guardando.
E fu in quell’attimo che compresi di conoscerla da sempre.
Nell’attimo in cui le scattai quella fotografia la capii come da nessuno era mai stata capita,glielo lessi dentro,la capii come non avevo mai capito nessuno,neanche me stesso.
Vidi agitarsi nei suoi occhi porte che sbattevano,braccia che si tendevano nel vuoto,scale salite col fiatone per il timore di non arrivare mai.
Vidi la paura di rimanere da sola ancorarsi a dei sogni infantili che si erano infranti ,vidi il rancore di non poter cambiare il passato,vidi la nostalgia di affetti perduti,l’ostinazione di riportare indietro chi non c’era più;
Vidi il dolore sordo di non voler crescere,vidi l’angoscia di un corpo che cambia,di peli che spuntano,di un sudore che si diventa acre,di sangue che sgorga senza senza un delitto,di ormoni che pretendono ascolto,di lacrime versate senza un perché."

giovedì 17 gennaio 2008

PILLOLE DI ARTE

Apro il giornale davanti ad una tazza di caffè.
Su "City" c'è il pacifico "attentato" alla scalinata di piazza di Spagna,ricoperta di palline colorate , sbattute in prima pagina.
Mi sarebbe piaciuto vederle con i miei occhi;avrebbero rallegrato lo squallore che a volte si impadronisce di questa città,a momenti alterni,come quando anzichè pensare a questioni più importanti si dibatte sulla grande perdita subita per la visita alla Sapienza annullata dal papa, che avrebbe dovuto partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico proprio oggi, 17 gennaio.
I senatori in tv parlano di"odio"contro il Cristianesimo, invece di preoccuparsi dell'odio che cresce contro di loro e contro tutti coloro che sono al potere e sono bravi solo a schierarsi e non ad esprimere un giudizio concreto che sappia di nuovo e non sia aria fritta, un malcontento che cresce insieme ai mucchi di spazzatura che invadono il capoluogo campano.
Su "Repubblica" sotto lo pseudonimo di Elena Ferrante qualcuno(forse Goffredo Fofi o Domenico Starnone)che a Napoli ha trascorso la propria infanzia scrive:"la criminalità in questa città è diventata una fatalità.Ha il potere delle cose che si conoscono,ma in merito alle quali non c'è nulla da fare."
Nonostante tutto un po' d'Italia sarà rappresentata anche oltreoceano, alla rassegna del cinema indipendente,il Sundance(che si apre oggi a Park City nello Utah e durerà fino al 27 gennaio),grazie alla regia di Anna Negri,che con il suo"Riprendimi" racconta la storia di una troupe che gira un documentario. Film scelto per la sezione World Cinema.
E a proposito di festival cinematografici,come non citare la 58 esima edizione di quello che a Berlino il 7 febbraio sarà inaugurato con la prima mondiale di"Shine of light",film-concerto di Martin Scorsese dedicato ai Rolling Stones, che saranno presenti all'evento.
Parteciperà al festival anche un'altra cantante:Madonna.
Giro pagina.
Devo assolutamente andare a vedere la mostra di Gauguin e quella sulla Pop Art,me lo ripeto fin dalle vacanze di Natale, prima che finiscano rispettivamente il 3 febbraio e il 27 gennaio,l'una al Vittoriano,l'altra alle Scuderie del quirinale, entrambe alla modica cifra di 10 euro, prezzo che mi sembra un tantinello esagerato.
D'altronde sul ruolo dell'arte nell'epoca moderna si interrogava già Balzac nel lontano 1846, con la sua "cugina Betta", tracciando il ritratto di Venceslao Steinbock, artista stanco, pigro che aveva bisogno di lavorare ma anche di distrarsi,e che viveva del suo"talento".
Ma che cos'è il talento in realtà?(si chiede implicitamente l'autore, e spesso anch'io)
All'Ambra Jovinelli invece c'è in scena "l'Istruttoria",atti del processo in morte di Giuseppe Fava di Claudio Fava. Non l'ho ancora visto,ma domani sera faccio la mascherina e vi farò sapere.
Le prime dieci stagioni dei Simpson sono uscite in dvd.
Bart mi guarda con aria furbetta,e sembra domandarmi:" quand'è che sarà inventato un"non-cartone" animato che prenda in giro anche la vostra società?"
La nostra società, si, quella del"Vecchio Continente", che di vecchio non ha solo l'involucro,come dice Ligabue nella sua ultima canzone "Buonanotte all'Italia", quel presepio dal muschio ingiallito che non viene mai smontato.
E a proposito,chissà se anzichè con queste note come ha fatto un paio di mesi fa al Palalottomatica il concerto di quest'estate all'Olimpico,data da definirsi in questi giorni,lo chiuderà con "Leggero",uno dei miei brani preferiti.
Certo è che almeno c'è qualcuno a cui la fantasia e la voglia di fare non mancano: dopo 7 concerti a Roma e 7 a Milano, Liga sembra instancabile e annuncia il"secondo tempo",non solo il seguito del suo cd "best of" ma soprattutto il nuovo tour estivo che si chiamerà"Elle-Elle stadi 2008",dalle iniziali del suo "nome e cognome". Appuntamento imperdibile.

martedì 8 gennaio 2008

UN PUPAZZO DI NEVE TUTTO MIO




Ebbene si,incredibile ma vero,questo Natale mi ha portato perfino il tanto sospirato pupazzo di neve..i regali più belli di questo 2008 che ha avuto un grandioso ingresso nel calendario sono stati:

-il mio soprannome scolpito con lettere in legno e dipinto di rosa su un "segnaporta" a forma di gatto(che soltanto la pazienza di Fenny poteva realizzare)
-una vestaglia-kimono che sembra uscita da un film di almodovar con relativo ventaglio connesso
-il libro di Carlos Ruiz Zafòn"all'ombra del vento"ambientato in una delle città che mi piacciono di più,Barcellona
-una tazza spagnola con i baffi di Dalì disegnati sopra,imperdibile per la mia collezione
-il dvd del mio film preferito di Verdone,"Maledetto il giorno che t'ho incontrato(Princi,da quest'anno dobbiamo applicarci ad essere più fantasiosi :-)
-un profumo a forma di cuore
-una collana di pietre rosse,da parte di mia sorella
-un vasetto di marmellata di mele cotogne
-la biografia di Artemisia,la prima pittrice donna
-2 agende Moleskin,una grande e nera,l'altra piccola e rossa
-il cofanetto col cd e dvd del tour di Elisa "soundtrack '96-2006"
-un paio di guanti lunghi e neri alla catwoman
-deliziosi orecchini di madreperla bianchi
-il mio primo Natale con tutta tutta la mia famiglia,parenti di sangue,acquisiti, annessi e connessi
-il capodanno migliore della mia vita trascorso con persone che per me contano davvero
-il mio primo bacio di mezzanotte sotto il vischio, anche se il vischio non c'era
-e dulcis in fundo una foto ultraspeciale scattata da un fotografo d'eccezione,ingrandita e incorniciata

...e ovviamente un pupazzo di neve tutto mio..finalmente!(grazie ad un pulcino piumoso e premuroso che ha realizzato il mio desiderio,ehi ma non ero io la fatina del gruppo?)

venerdì 4 gennaio 2008

LA STANZA ROSSA...1 ANNO DOPO!


Per inaugurare il nuovo anno ecco l'inizio del mio proposito numero 1 del 2008,
l' ormai"leggendario"racconto..con la speranza di finirlo prima del 2009!

Vi copio qui il primo blocco,la prima scena,che è quella maggiormente visiva e meno onirica,che dà anche il nome al racconto.

Il titolo sarà, salvo ripensamenti dell'ultimo momento, "la stanza rossa".

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e a persone e luoghi realmente esistenti è da considerarsi PURAMENTE CASUALE.


"Mi trascinò dentro e si richiuse la porta alle spalle.

La chiave girò nella toppa e chissà come sparì: ero in trappola.
Mi guardò in silenzio.
Aveva gli occhi fiammeggianti, come li ha soltanto una donna quando prende una decisione;

i capelli spettinati le ricadevano scomposti sulle guance arrossate dall’alcool, la sua bocca era scura, sporca di vino, le sue labbra così vicine emanavano un calore intenso, che quasi mi scottava.

"Non dobbiamo,non possiamo”biascicai io, appoggiandomi alla porta.

Quel bicchiere di troppo stava facendo il suo effetto, ed era quello che lei voleva, lo sapevo bene.
“Invece si”- non si prese neanche la briga di guardarmi in faccia mentre lo diceva.
Mi scaraventò sul letto, uno di quei letti antichi che appartenevano a quella casa di campagna da chissà quanti anni, alto, massiccio, coperto di cuscini che odoravano di umidità.

Ero disteso di traverso sul materasso e lei seduta sopra di me.

Iniziò a slacciarmi i bottoni della camicia viola di stoffa lucida( tipo taffettà ma che taffettà non era), che poco prima mi aveva macchiato di birra, la sua compagna più affezionata.
Provai a bloccarla…inutile, si stava già facendo largo sotto la cintura,allentata magiacamente;le sue dita ora scivolavano giù, impazienti, lungo la cerniera dei pantaloni.

Non avrei potuto opporre resistenza, si muovevano decise, sorprendentemente agili, di un’abilità che mai mi sarei aspettato; i jeans obbedienti rispondevano al loro comando, come un cagnolino che riporta l’osso al padrone, così si accartocciarono fino alle mie caviglie.
Ero impotente di fronte a tanta determinazione!
Mi ricordava la fame di un animale che si risveglia dal letargo dopo un inverno trascorso digiuno. Stavo rabbrividendo lungo tutte le terminazioni nervose e lei lo sapeva bene.
Mi erano rimasti soltanto i boxer rossi addosso, anche se di solito era mia abitudine portare gli slip perché li trovavo più comodi, ma era la notte di capodanno e le tradizioni andavano rispettate.
In verità non ci credevo affatto a quelle squallide superstizioni, mi incollavano addosso un senso di tristezza sconfinata che mi accompagnava fino alla mattina del giorno dopo, iniziando così l’anno nuovo di pessimo umore.
Ma non era tristezza quella che mi pervadeva in quel momento:
ero in attesa,tutto il mio corpo la stava aspettando, era teso, teso verso di lei, verso il piacere che di lì a poco mi avrebbe procurato."
Per il seguito al prossimo post..ringrazio le persone che hanno contribuito ad ispirare questa prima puntata,senza le quali non sarebbe mai nato questo racconto.A distanza di un anno mi viene (quasi)da sorridere.