martedì 14 ottobre 2008

BONNENUITE ROME


Lo so, questa sarà una di quelle notti in cui non dormirò.
Una di quelle notti in cui mi alzerò dal letto, con più domande nel cervello che risposte sulla bocca.
Una di quelle notti in cui non riuscirò a darmi pace finchè i miei pensieri non troveranno una forma più o meno compiuta sulla "carta".


Sono le 3.35 di una nottata d’autunno a Montpellier.
Sono in Erasmus, cazzo sono in Erasmus.
Io, si proprio io, quella che piangeva ogni 2 per 3 prima di partire per la Francia, la stessa che da quando è qui non ha ancora versato una lacrima.
Sono in Erasmus e tutto è perfetto.
Abito in centro, ho incontrato delle persone fantastiche di tutte le nazionalità, sono iscritta addirittura a due università, quella di diritto e quella di lettere come ho sempre desiderato, e forse ora c’è anche un ragazzo che mi interessa davvero nel mio palazzo.
Sono in Erasmus e posso permettermi di passare la notte in bianco a vaneggiare sul mio blog come una matta che non ha bisogno dello psicologo perché oramai è irrecuperabile, senza dover rendere conto a nessuno.
Mi lecco la cioccolata dalle dita e non mi sento in colpa, mi guardo allo specchio sorridendo e non è da smorfiosa, volteggio sul ghiaccio senza averlo mai fatto, ne bacio uno cento mille e non sono una puttana: sono in Erasmus.

So che a Roma c’è un mucchio di scartoffie che mi attende.
C’è una laurea sospirata, una sorellina impaziente che cresce cresce cresce e a cui non posso dire “Ludo fermati, aspetta 9 mesi” ma che spero non si scorderà di me.
Ci sono molti punti interrogativi.
Cosa voglio fare davvero della mia vita? Qui sul serio ho tutto il tempo per rifletterci sopra e trovare una risposta che sia desiderata, che appartenga a me soltanto.
A Roma ci sono persone che stanno crescendo, che vivono momenti di svolte e cambiamenti proprio come me, cui non posso essere vicina anche se lo vorrei: auguro loro tutta la fortuna che sta capitando a me.
Sono Persone che non dimentico, so che lo sanno ma lo ripeto ancora, caso mai dovessero scordarlo...tra storie che finiscono, che nascono, che diventano importanti, un film che non incassa quanto dovrebbe, un lavoro capitato tra capo e collo quando meno te l’aspetti, una compagnia scalcinata che si rimette in piedi dopo 4 mesi di ferie: Tenete duro, io vi penso.

Ci sono cose che non mi spiego e che non credo mi spiegherò mai, neanche se in Francia dovessi passarci il resto dei miei giorni.
Perché dopo aver dispensato tempo amore ed energie per seminare qualcosa il raccolto è mediocre, qualche volta non è all’altezza delle aspettative o semplicemente non è abbastanza per te.
Perché due individui credono per anni di essere vicini sprecando energie amore e tempo lottando a denti stretti per capirsi, quando basta una notte per scoprire che in realtà non si conoscono affatto,che anche se fa male al cuore bisogna dirlo, la verità li richiama a sè: sono due estranei.
Perchè qualcuno allunga la strada solo per farmi vedere il Colosseo quando non sa affatto quale significato abbia il Colosseo per me.
E perchè non lo sai se puoi indovinare il colore dei miei occhi senza averli mai visti davvero?
Perché puoi spostare i fattori senza cambiare il risultato.
Perché si parte dal proprio mondo e al proprio mondo si ritorna, magari con la coda tra le gambe,ma sempre con qualcosina in più.
Perché non posso amare chi odio e non riesco ad odiare chi amo.


Sono in Erasmus, domani mi sveglierò e sarà di nuovo tutto perfetto, di questo pensare non resterà che un vago languore: andrò a lezione ,  parlerò francese, ballerò all’australian, riderò e berrò senza aver paura di esagerare, mi so controllare, sono o non sono una ragazza responsabile? Peut etre...
Qui nessuno mi conosce talmente bene da potermi uncinare da dentro, così tanto da potermi arpionare l’anima e tirarla su, con l’amo infilzato, col cuore che gronda lacrime sudore e sangue e che sporca l’obiettivo di una foto che non voglio sia scattata.
Non lo so perché, non voglio e basta, è troppo difficile, troppo complicato e soprattutto inutile, questa è la verità che mi reclama.

Qui sorrido al flash perché mi va, quando mi va e con chi mi va.
Mi arriccio e mi liscio i capelli a seconda del tempo e perfino l’umidità non mi pesa sulla testa.
“Bonjour, je voudrais un pain au chocolat!!, è così che inizierò domani la mia giornata, facendo colazione alla boulangerie di Rue Lisbonne che mi ha fatto da poco scoprire un amico, è consigliata anche dalla guida Michelin.
Aprirò gli occhi e sarà un altro giorno intenso, perfetto come gli altri ma dagli altri del tutto diverso.
Lontana dai problemi che mi lascio alle spalle, questioni che svaniscono quasi del tutto ma che prima di andare a letto vengono a dirmi "bonnenuite".
E buonanotte anche alla mia Roma, “con tutte le stelle più brillarelle che puoi e un friccico de luna tutte per noi”, e a tutti quelli che come lei amo senza poter odiare.

PS= E se Pink dopo aver letto questo post mi chiederà perché ultimamente infilo sempre l’amore dappertutto gli rispondo che tutti gli scrittori sono un po'ripetitivi e soprattutto che se c’è una cosa di cui sono certa, in Francia come in Italia, è che nonostante i miei “perché” di vita irrisolti non smetterò mai di amare quello in cui credo.

1 commento:

PiNk_InSiDe ha detto...

"Una matta che non ha bisogno dello psicologo"
Uhuhuhuh!!!

Io pure voglio iniziare la mia giornata con un pain au chocolat...
Io pure voglio fare la puttana senza sentirmi in colpa... (ma io faccio la puttana senza sentirmi in colpa)
Io pure voglio il ragazzo più bello del palazzo. Cazzo!

Ebbasta con questa strana cosa che ostinano a chiamare amore!