mercoledì 10 settembre 2008

LA COPERTA




Prendi una scatola, bella grande.
Prendila pure del tuo colore preferito.
Rosa? Perfetto. Rosso? Ancora meglio, significa passione.
Aprila. È vuota? Benissimo.
Comincia a riempirla.

Inizia dal fondo, chiaramente.
In basso metti le cose più morbide, i vestiti.
Quella gonna macchiata di vino che ti ha sempre portato fortuna, i calzini antiscivolo dentro ai quali il tuo piede è cresciuto, i pantaloni che non tradiscono mai quei chiletti di troppo, gli slip di quando hai dormito per la prima volta con un uomo.
Piegali bene, potrebbero sgualcirsi.
Vuoi prendere anche la camicetta viola? Puoi farlo. So bene che ti piace.
Il vestito a pois? Ma non ti ha un po’ stufato? Lo porti sempre dappertutto.
D’accordo, è un’istituzione, mettilo dentro.
Non scordare la coperta. Ognuno ha una coperta che desidera avere sempre con sé.

Adesso qualcosa di più duro, le scarpe rosse mai fotografate, non posso fare a meno di guardarle.
Ti senti bella, provocante, sexy quando le indossi: cammini un po’ storta, inciampi, sei buffa ma tenera.
Quegli stivali marroni hanno un certo fascino trasgressivo, c’entrano nella scatola?
Si, c’è ancora molto spazio.
Le ciabattine storiche, non vorrai mica lasciarle fuori! Ti hanno salvato i piedi dalle vesciche.
Mi raccomando, non dimenticare la tua coperta.
È importante: tutti ne abbiamo una preferita.

Passiamo alla toeletta. Prendi tutto ciò di cui hai bisogno.
La trousse di cappuccetto rosso dei tuoi 18 anni,
quella in legno con i trucchi biologici , regalo di papà ,
il profumo lo cambi sempre, non saprei quale consigliarti,stavolta decidi tutto tu.
Come dici, non sai quale scegliere?
Va bene, ti do il mio, tanto è quasi finito.
Il deodorante della nivea che resiste per 24 ore, il rimmel che ti allunga le ciglia da cerbiatto, le salviettine struccanti. Ovviamente lo spazzolino da denti.
Ti sei ricordata la coperta?

Fammi vedere. Hai già messo un bel po’ di roba!
E ora ciò da cui non ti separeresti mai: i tuoi libri.
Quelli che ti hanno accompagnato per tutta la vita, quelli che non smetteresti mai di leggere, che ti hanno vista diventare ragazza e poi donna.
L’amico ritrovato, il giovane holden, il piccolo principe, piccole donne.
E quelli più recenti : la casa del sonno, se una notte d’inverno un viaggiatore, ti prendo e ti porto via, il mondo di sofia.
E quello recentissimo? La solitudine dei numeri primi. Conosco il motivo per cui ti è piaciuto, non dimenticarlo. Come faccio a saperlo? Sei tu il libro che so leggere meglio.
Quando vuoi mettere la coperta? Hai riempito mezza scatola.

Metti dentro quello che può esserti utile.
Il telefonino, certamente. Con tutti gli sms che ti hanno commosso o che ti hanno fatto incazzare.
E l’ipod, con le canzoni che adori. Quelle dolci da cullare dentro di te e quelle che scatenano l’energia che hai quando balli. Un passo di valzer? Scherzavo, sai che non sono capace.
Chiudi il computer nella custodia, altrimenti rischia di rompersi, il tuo bel portatile con le foto dei momenti divertenti, frizzanti, importanti. Non ho mai capito se ti piaccia o no il flash, ma sei davvero fotogenica.
Perché non mi credi?
La coperta! Stavi di nuovo per dimenticartene.

Prendi i fazzoletti, per asciugare le lacrime improvvise. Dici che non piangerai? Ne dubito.
Cos’è quello? Un intero barattolo di penne rigorosamente bic, rigorosamente nere.
E una risma di fogli.
Giusto, ami scrivere. Certo che me lo ricordo. Pensi che non ti prenda abbastanza sul serio?
Quando la smetterai di pensare a quello che penso io e comincerai a prenderti tu un po’ più seriamente?
Stavolta non scherzo.
Prendi la coperta, tutti ne vogliono una da portarsi appresso, ovunque si vada.

Tutto quello di cui non puoi fare a meno è là dentro, ne sei sicura?
I ricordi li hai appallottolati negli spazi vuoti?
Dai, quelli che rivivi ogni tanto ad occhi chiusi prima di dormire, perché hai paura che si cancellino col tempo, quelli che rendi immortali con le parole che imprimi sulla carta.
Un litigio furioso, il sapore della neve, uno schiaffo ingiusto,un abbraccio stretto stretto, l’orgoglio per te stessa, i migliori baci che hai dato e ricevuto.
E ancora, la prima volta che sei salita su un palco, le mani sudate che scivolano sui tasti di un pianoforte, la voce un po’ tremante che canta nel microfono, un concerto da capogiro, tu che leggi una poesia, un tema in classe, un racconto vincitore. Tua sorella appena nata appoggiata sulle tue ginocchia . L'hai amata da prima, da quando tua madre ha detto “è femmina”, l'amavi da 9 mesi.

Ora chiudi la scatola. Non ci riesci? Ci credo, straborda.
Aspetta, ti aiuto io.
Ho portato anche un lucchetto, di quelli che ti piacciono tanto, quelli che sono "per sempre".
Tu lo chiudi e io terrò la chiave. Non sgranare quegli occhioni marroni.
La conserverò fino a che non tornerai, fino a quando non avrai capito che non ti serve tutto quello che hai messo nella scatola, se hai la coperta giusta da portare con te.

Sapevo che l’avresti lasciata fuori.
Si, hai ragione, è grande e piccola insieme, è morbida, è calda. è l'unica che non ti abbandonerà mai.
Forza, prendila e parti. Girati e vai.
Non guardarmi così e soprattuttto non piangere, l'hai promesso.
No che non posso venire: non ce l'ho io la tua coperta.
Devi smetterla di rifugiarti tra le mie braccia quando il mondo ti spaventa.
Apri gli occhi, non c’è nulla da temere.
Puoi farlo, Porti te stessa con te.

2 commenti:

PiNk_InSiDe ha detto...

Amore questo viaggietto sta proprio giovando alla tua creatività di scribacchina. Brava! Mi manchi tanto.

Unknown ha detto...

E' semplicemente meraviglioso...complimenti!!